Pipì a letto…

L’enuresi è una forma di incontinenza urinaria che si traduce nel fare la pipì a letto di notte senza svegliarsi. Ne soffrono oltre 600.000 bambini in Italia, soprattutto maschi, di età compresa tra i 6 e i 14 anni. Il problema rappresenta, in ordine di frequenza, il secondo in età pediatrica dopo le allergie e, in sè, non sarebbe grave, se non fosse che, se non adeguatamente trattato, rischia di ripresentarsi in età adulta con tutte le conseguenze negative del caso. Inoltre, nel bambino è in grado di creare problemi psicologici, di scarsa autostima, di mancanza di fiducia in se stesso e inevitabilmente limita le sue esperienze di vita sociale. In più, influisce sul rendimento scolastico perchè il sonno disturbato e poco ristoratore lo rende stanco, meno interessato e meno vivace dei compagni. Ecco perchè, se il bambino ha superato i 5 anni e ancora bagna il letto, è importante non dormirci sopra, non sperare o non credere che tanto tutto passerà col tempo e invece rivolgersi a un pediatra esperto in enuresi che saprà consigliare la strada da percorrere, sia essa dietetica, comportamentale, psicoterapica o farmacologica. Generalmente l’enuresi non è l’espressione fisica di un disagio relazionale, cioè le sue cause non sono psicologiche, quindi è inutile farsene una colpa o attribuirla al bambino o imputare il problema al contesto familiare. Quest’ultimo conta, ma in misura minore. Le cause che determinano l’enuresi sono più spesso organiche. Di solito è una questione di vescica, che è iperattiva o di dimensioni più piccole della media, e/o di volumi di urina prodotti durante la notte che, per varie ragioni, eccedono la capacità vescicale. Esiste inoltre una componente ereditaria del problema. Tutto ciò detto, è dunque sbagliato sgridare o punire il bambino che fa la pipì a letto, perchè non lo fa apposta. Al contrario, è consigliabile fargli acquisire la consapevolezza del valore che ha in quanto persona, informarlo, fornirgli consigli utili, rassicurarlo sul fatto che in molti hanno lo stesso problema (forse anche i suoi genitori da piccoli) e che, insieme e grazie all’aiuto del pediatra-amico, verrà risolto. Le cure per l’enuresi ci sono, eccome! Le indicazioni che fornirà il pediatra potranno essere dietetiche, comportamentali o farmacologiche. Esistono infatti dei farmaci che riducono la produzione di urina notturna che possono migliorare la situazione in modo rapido e duraturo, fino a risolvere definitivamente il problema. Sono a base di vasopressina e sono studiati appositamente per i bambini, in nuove formulazioni gradevoli e di facile assunzione. Per sapere tutto sull’enuresi notturna, per il vademecum diagnostico, per i diversi tipi di terapia e l’educazione al controllo delle urine per maschietti e femminucce visita il sito www.pipialetto.net