Poesie: shakespeare di marin sorescu
Shakespeare creò il mondo in sette giorni.
Il primo giorno fece il cielo, i monti e gli abissi dell’animo. Il secondo giorno fece i fiumi, i mari, gli oceani E gli altri sentimenti- E li diede ad Amleto, a Giulio Cesare, ad Antonio, a Cleopatra e a Ofelia, A Otello e agli altri, Perchè ne fossero padroni, loro e i loro discendenti, Nei secoli dei secoli. Il terzo giorno radunò tutti gli uomini E insegnò loro i gusti: Il gusto della felicità, dell’amore, della disperazione, Il gusto della gelosia, della gloria e così via, Fino a completo esaurimento dei gusti.Fu allora che arrivarono certi individui ritardatari. Il creatore li accarezzò sul capo con compatimento E disse che non restava loro altra scelta che farsi Critici letterari Per contestargli l’opera. Il quarto e il quinto giorno li riservò al riso. Diede via libera ai clown E ai loro capitomboli, E lasciò che re, imperatori E altri sventurati se la spassassero. Il sesto giorno risolse alcuni problemi amministrativi: Progettò una tempesta E insegnò a re Lear A portare la corona di paglia. Coi pochi scarti rimasti dalla fabbrica del mondo Creò Riccardo III. il settimo giornò guardò se gli restava qualcosa da fare. I direttori di teatro avevano già riempito la terra di locandine, E Shakespeare pensò che dopo tanta fatica Avrebbe meritato anche lui di vedere uno spettacolo. ma prima, poichè era allo stremo delle forze, Se ne andò a morire un poco.