Quando il papà è in missione..

Mio marito è in America per due settimane per lavoro. Ma per Apo questo non ha alcun senso, per cui il viaggio si è trasformato in una missione: vedere uno dei millepiedi più grandi del mondo che vive in California. Per questo sì che può valer la pena separarsi dal suo papà per così tanto tempo.Quando il marito ti comunica che starà via due settimane, ti viene lo sconforto e pensi a tutte le mamme abituate ad avere compagni che viaggiano tanto per lavoro (ora sì che capisco la mia mamma). Speri che le solite malattie non incrocino proprio questo periodo e che le notti trascorrano serene e senza sorprese.Come al solito quando il pensiero anticipa, tutto si ingagantisce.In realtà in questi giorni ce la spassiamo, gli amici e i parenti ci coccolano. E soprattutto io mi godo finalmente il mio Apo di solito completamente immerso nella sua adorazione per il papà, dal quale non si stacca un attimo.Io e i miei ometti siamo anche andati una settimana in montagna.Bello sciare con il mio bambino! Quando i figli sono piccoli, fanno sì compagnia ma ti sembra di essere in un certo senso sola, quando invece sono abbastanza grandi da poter anche soltanto chiacchierare con loro diventa veramente divertente fare le cose insieme, soprattutto condividere le proprie passioni. Cielo blu, piste deserte, pranzetti al sole, cadute sulla neve. Io e lui finalmente uniti dopo tanto tempo.Ovviamente mi manca il suo papà ma sentire Apo di nuovo vicino è un regalo impagabile. La sera mi dice: “Mamma guardiamo il film tutti appicicati?”, e poi ci siamo concessi di dormire nel lettone, a metà notte ci ritroviamo in tre, ma ieri ho avuto la forza di riportare il piccolo nel suo lettino. Ho sempre sentito di aver un po’ trascurato Apo in questi 18 mesi ed è come se in questa occasione stessi recuperando. Lui di solito mi rifiuta e mi sono sempre chiesta se non fosse una reazione di gelosia per il fratellino.Non so se l’idillio durerà al ritorno del papà ma intanto mi godo ogni momento.E se la tecnlogia accorcia le distanze spesso però aumenta la sofferenza. Per un bambino la videochiamata è un’esperienza forte, seppur lui la faccia regolarmente con i nonni. La visione del papà a chilometri di distanza non è sopportabile. L’altra sera si eraincupito e mi ha sussurrato: “Voglio che sia qui con me” ed è scoppiato in lacrime.Attendiamo quindi il ritorno del papà con una qualche prova di aver compiuto la sua missione. Io invece in un certo senso spero che fallisca altrimenti anche mio figlio troverebbe un valido motivo per trasferirci tutti nel Nuovo Continente!