Riflessioni: come dare dei limiti ai nostri figli

In questo Agosto a casa in attesa del secondogenito ho dovuto di nuovo affrontare la difficoltà di dare dei limiti a mio figlio su: giochi elettronici, wii, cartoni, computer..

Ognuna di queste attività, secondo me, ha dei lati positivi. I giochi della Wii sono giochi di sport che aiutano a imparare il coordinamento e la velocità di riflessi, i cartoni che guarda sono quelli di Playhouse Disney molto educativi anche se a volte perfino troppo “buonisti e idealisti”. Il problema è riuscire a a imporre i giusti limiti di tempo per evitare assuefazione e isolamento. Inoltre, l’effetto può essere positivo su un bambino curioso che ha voglia di imparare cose nuove, negativo invece su un bambino pigro che guarda i cartoni in modo passivo e giusto per far passare il tempo (come del resto fanno anche molti adulti). Mio figlio, se abbandonato a se stesso, starebbe tutto il giorno in casa a giocare con queste cose. è vero che ha imparato anche tantissime cose per esempio dai cartoni grazie ai quali si è appassionato allo spazio, alla natura, alla musica e ogni tanto esce fuori con delle informazioni o espressioni verbali che mi stupiscono. D’altra parte la tendenza è poi a isolarsi e a perdere dimestichezza con la vita sociale soprattutto per un bambino di base timido e solitario anche se sorridente e vitale.

Per noi genitori molto spesso giochi elettronici, televisione, etc. sono una scorciatoia per stare tranquilli e avere un po’ di tempo per noi piuttosto che impegnarci a inventare giochi o a passare pomeriggi ai giardini a osservare nostro figlio fare mille volte lo stesso scivolo.

Volevo quindi condividere con voi alcune riflessioni sulle azioni da intraprendere per non rischiare di perdere polso sulle regole e i limiti da dare riguardo a tutti questi giochi e passatempi ormai parte integrante dei nostri tempi e da cui comunque non possiamo scappare troppo per non far rimanere i nostri figli esclusi dalla modernità.

Bisogna correre ai ripari se il bambino:

– non vuole più uscire di casa e trova mille scuse, quando in realtà la vera motivazione è che vuole giocare ai videogiochi o vedere i cartoni

– inizia a fare mille capricci quando gli si dice che il tempo per giocare è scaduto

– chiede già appena sveglio la mattina di poter giocare al computer o guardare i cartoni

– si isola e preferisce guardare i cartoni piuttosto che stare in compagnia quando viene un amico a giocare

– mangia a tavola in fretta e furia pur di tornare a giocare o guardare i cartoni

– mangia solo se di fronte a un cartone o con in mano un gioco elettronico

Correre ai ripari vuol dire cambiare le regole o in certi casi costruirle da zero.

Si può partire mettendo il bambino in castigo e fornendogli come motivazione i troppi capricci. Il castigo consiste nel togliergli tutto, dalla tele, ai videogiochi, al computer, etc. Il bambino si dispererà all’inizio ma poi ne prenderà atto e inizierà a trovarsi altre attività in casa nonchè a desiderare di uscire per non annoiarsi. E forse comincerà ad apprezzare anche la noia, attività importante per imparare a riflettere e a non dover sempre occupare per forza il tempo (piaga degli adolescenti di oggi). Il castigo deve essere temporaneo, deve avere una fine legata al comportamento del bambino, in modo che lui percepisca gli effetti del suo modo di fare sulle decisioni degli adulti. La fine del castigo è però un ottima occasione per impostare quelle nuove regole che non si era riusciti ad imporre prima in quanto sopraffatti dalle insistenze del bambino e della nostra pigrizia.

Le regole principali riguardano il tempo  a disposizione per le varie attività “elettroniche”, da confinare in brevi momenti nella giornata in modo che non interferiscano con ciò che reputiamo più importante per il bambino come le uscite all’aria aperta, gli incontri sociali e per i più grandi ovviamente anche lo studio.

La cosa più difficile è mantenere le regole e la propria coerenza educativa, ci vuole determinazione e costanza. Ma con un po’ di impegno credo che il risultato sia molto efficace: capricci ridotti, bambino più reattivo alle nostre proposte, molta più serenità e allegria. Come al solito i bambini quando sentono la nostra forza e decisione si sentono rassicurati perchè si rendono conto di poter contare su un riferimento solido che darà loro protezione e fiducia anceh nel bisogno.

Cosa ne pensate? mi rimetto anche ai nostri esperti, visto che io porto solo la mia esperienza di mamma e niente di più 🙂