Salute: informazioni sull’influenza a per le donne incinte:

Leggiamo molto di quest’influenza, costretti ad avere paura dai toni con cui ci informano, influenza  che a quanto pare però (e qui parlano i numeri) è meno pericolosa di una influenza normale. Tuttavia si è notato che le donne in gravidanza sono tra quei soggetti più esposti a contrarla..

Per quanto riguarda, invce, le complicanze di cui – a detta dei media – “dovrebbero”  soffrire le donne incinte, direi che è posta male la questione.. Parlando col mio pediatra proprio stamattina, chiedevo, considerato che mia figlia è malata, se anch’io devo evitare contatti con persone “a rischio” tipo donne incinte, asmatici, ecc. La risposta è stata molto semplice, al filo con la banalità: un’infezione virale è SEMPRE un’infezione virale, quest’influenza come TUTTE le influenza stagionali. Il feto può soffrirne, ma come sapevamo già prima di tutti questi allarmismi, quindi usare il buon senso. In effetti, l’unico elemento di cui chi sta aspettando un bambino può tenere conto è che la A è più contagiosa appunto in questi soggetti. Magari semplicemente il tenere delle condotte “prudenti” è il cum grano salis che si è smarrito nelle infinite notizie allarmanti, con cui continuano a bombardarci. Nelle quali tra l’altro di donne incinte decedute non ho MAI letto…

Tutto ciò premesso, ho pensato di riprendere le indicazioni del Ministero della Salute su quest’argomento: credo che comunque avere notizie in più (e il sano buon senso, al posto della paura) possa sempre giovare..

“Cosa deve fare la mamma

Deve seguire queste semplici precauzioni:

Coprire naso e bocca con un fazzoletto, possibilmente di carta, quando tossisce o starnutisce e gettarlo nella spazzatura o nella biancheria sporca immediatamente dopo l’uso.
Lavare spesso le mani con acqua calda o sapone, specialmente dopo aver tossito o starnutito; anche i detergenti per le mani a base di alcol sono utili, specialmente in assenza di acqua e sapone.
Evitare di toccare occhi, naso, bocca con le mani; i germi si diffondono specialmente in questo modo.
Cercare di evitare contatti ravvicinati (meno di 1,5 metri di distanza) con persone malate; se si è in gravidanza e si convive o si hanno contatti con persone che hanno l’influenza A, parlarne con il medico di fiducia e con il ginecologo.
Cercare di pianificare il modo di fornire cure e assistenza a familiari ammalati.
Fare una scorta di alimenti non deperibili, prodotti per la casa e, su consiglio del medico di fiducia e del ginecologo, di medicinali da banco per la febbre e la tosse, nel caso non fosse possibile uscire a fare la spesa o andare in farmacia.

Se la mamma si ammala

Contattare il medico di fiducia che deciderà se è necessario prescrivere un trattamento medico o un accertamento di laboratorio; quest’ultimo, se necessario, viene effettuato su tamponi nasali o naso faringei, da prelevare entro i primi 4-5 giorni di malattia.
Se la mamma deve rimanere sola, faccia in modo che ci sia sempre qualcuno da contattare in caso di bisogno.
In caso di febbre occorre intervenire con un antipiretico; il più sicuro in gravidanza è il paracetamolo ai dosaggi consigliati sul foglietto illustrativo.
Bere in abbondanza liquidi (acqua, brodo, tè, succhi di frutta) per rimpiazzare quelli persi con la sudorazione da febbre.
Il medico stabilità se è necessario il trattamento con farmaci antivirali: questi ultimi sotto forma di compresse, sciroppi o aerosol riducono lo sviluppo dei virus influenzali e possono accelerare la guarigione.
Questi farmaci funzionano meglio quando somministrati immediatamente dopo la comparsa dei sintomi (entro 2 giorni), ma possono essere somministrati a persone ad alto rischio ( come le donne in gravidanza) o con forme gravi di influenza anche dopo le 48 ore.

Quando andare al pronto soccorso

In caso di uno di questi sintomi/segni è opportuno che la donna in gravidanza si rivolga immediatamente ad un Pronto Soccorso:

difficoltà di respiro o respiro affannoso;
dolore o senso di oppressione al torace;
vertigini improvvise;
comparsa di disturbi del sonno in donna non fumatrice e/o affetta da malattie polmonari;
confusione;
vomito grave e persistente;
diminuzione o assenza di movimento nel bambino;
febbre alta che non diminuisce con l’antipiretico.

Come allattare

La mamma che ha contratto l’influenza non deve smettere di allattare perché il suo latte è ricco di anticorpi che proteggono dalle malattie anche il bambino.

La mamma deve tuttavia adottare i seguenti comportamenti prudenti:

chiedere l’aiuto di qualcuno che non è malato per nutrire e prendersi cura del bambino;
se nessuno può aiutare la mamma nutrendo il bambino, è prudente che la mamma usi una mascherina tutte le volte che allatta o si occupa del bambino e che usi un telo pulito da mettere fra lei e il bambino;
se allatta al seno, la mamma potrebbe estrarre il latte con il tiralatte, riempire il biberon e chiedere ad una persona non malata di nutrire il bambino.” 

Concludo ricordando che nell’altro emisfero il virus è già passato, con un impatto molto meno dirompente di tutte le previsioni.. Credo che stessa cosa accadrà anche da noi, con pace per le case farmaceutiche che dovranno chetarsi fino al prossimo allarmismo planetaro.. E intanto per loro la crisi è già un ricordo..

Buon inverno!