Salute: termometri al mercurio? attenzione!

Il termometro a mercurio diventerà presto soltanto un ricordo! Dall’aprile 2009 ne è stato vietato infatti il commercio. In casa mia ne ho uno che ho usato (ma da oggi giuro lo bandisco..)  regolarmente anche con mia figlia, considerandolo uno strumento molto preciso in caso di febbre.I danni che il mercurio può provocare però superano di gran lunga la comodità e l’utilità dello stesso.

Rabbrividisco ripensando al ricordo di me da piccola che coi miei fratelli – alla rottura del termometro – giocavamo per un bel pò, con quelle piccole sfere color argento che rotolavano, si moltiplicavano e ricompattavano!Leggo infatti che  non solo è molto nocivo se viene a contatto con la pelle, in quanto facilmente assorbibile, ma anche semplicemente se si respira. Tale minerale infatti evapora in minuscole particelle che se inalate (soprattutto se si rompe in un ambiente chiuso) possono provocare danni molto gravi.Problemi ancora peggiori si scatenano quando il mercurio entra nella catena alimentare: trasformandosi rispetto alla sua forma elementare, infatti, diventa ancora più tossico. Se ingerito, il composto di mercurio non può essere smaltito e si deposita nei tessuti.  Pertanto la quantità totale di mercurio che si accumula nei predatori più grandi, che si trovano alla fine della catena alimentare, aumenta col tempo. Risulta opportuno pertanto limitare il consumo di pesci grandi come il tonno, perché proprio nel mare si riversa in maggiori quantità. Può provocare addirittura alterazioni nello sviluppo cerebrale dei bambini e neurologiche e cardiovascolari negli adulti.Per tutti questi motivi i vecchi termometri a mercurio non vanno MAI buttati nella spazzatura, e, per evitare danni all’ambiente, bisogna portarli in farmacia e depositarli negli appositi recipienti per la raccolta di farmaci scaduti e materiale sanitario. Nel frattempo avvolgeteli con dello scotch o in qualcosa che li protegga dalla rottura.Cosa fare nel caso ciò dovesse comunque accadere:•    Allontanare bambini e donne incinte•    Togliersi tutti gioielli che si indossano, come bracciali o anelli, perché il mercurio forma con l’oro un amalgama, rovinandoli definitivamente.•    Indossare guanti di lattice o da cucina•    Ventilare al meglio la stanza (evitando però ricircolazione interna d’aria) per spingere all’esterno dell’edificio i vapori.A questo punto:•    Usare una lampada a torcia illuminando con fascio radente il pavimento per individuare le gocce che, proprio come delle sferette metalliche, proietteranno una lunga ombra sul pavimento, individuando così più facilmente eventuali residui di metallo ancora presenti nell’ambiente•    Potete far scivolare le sferette di mercurio su un foglio di carta o aspirarle con una siringa senza ago o con un contagocce oppure potete trattenere la maggior parte del mercurio visibile con del nastro adesivo•    Il mercurio recuperato va riposto in un contenitore non metallico, provvisto di tappo, versando sopra un po’ di acqua fredda, chiudendo il tappo e smaltirlo come sopra detto•    Conviene usare un cartoncino o un foglio di plastica per far unire tra loro le goccioline più piccole.

Cosa NON fare•    evitare di frammentare ulteriormente le particelle fuoriuscite. Per cui NON usare scope o pennelli per raccogliere il mercurio: l’effetto è generalmente quello di spezzare il liquido in goccioline più minute aumentando l’evaporazione e la difficoltà di raccolta •    non utilizzare l’aspirapolvere o la scopa per raccogliere il mercurio per non contaminare la polvere e l’aria.•    non buttare il mercurio nel lavandino in quanto questo si accumula nel sifone ed evapora all’apertura dell’acqua calda.•    NON usare detergenti domestici, in particolare quelli contenenti ammoniaca o cloro, che reagiscono chimicamente con il mercurio sviluppando vapori tossici.

Con quale tipo di termometro sostituirlo?Secondo un’indagine di Altro Consumo i termometri digitali sono in generale più affidabili di quelli a infrarossi, soprattutto a confronto con i modelli di rilevazione a distanza.Chiedere al proprio pediatra o in farmacia quale modello preferire anche in base alle necessità. Consideriamo poi che un piccolo margine di errore di neanche mezzo grado non porterà grandi conseguenze nella cura dei nostri bambini. Al massimo si faranno più rilevazioni, ma almeno stiamo  tutti più al sicuro!