The day after
Corollario al mio post “incidente in macchina” (e mi viene da dedicarlo a MAMYFELICE e a BABETTE) Per quanto mi riguarda sta quasi tutto rientrando: la paura, i dolori (con antidolorifico). è solo rimasta un po’ di tristezza e rabbia per l’accaduto: per il mio bimbo, che ogni tanto fa uscire pianti sintomatici e per mio marito, che i medici dicono che si è fatto più male (ma nulla di rotto o leso si intenda: lui ad esempio a differenza di me non gli fa male il collo!! ma ha oprressione allo sterno e al torace, io quello meno). Bè son qui a raccontarvi che nonostante il male e tutto il resto fino a tutto il giorno dopo sono andata senza mai fermarmi: mio marito il primo giorno fino a sera è stato in ospedale per precauzione, avevano paura di ematomi interni, anche se ai primi controlli già tutto a posto. Io con Marco ho fatto come se non avessi nulla, non so quante volte l’ho preso in braccio, e rifarei tutto. Il giorno dopo mi son alzata come al solito un ora prima, dopo una notte comunque travagliata, per far trovare tutto pronto, prima che i miei due omini si svegliassero (non è che ci sia da fare molto per carità, siamo in stanza d’albergo, ma bucato, panni, riordino stanza, biberon col latte etc) e sentendo meno dolore, forse grazie agli antidolorofici, sono andata tutto il giorno. Ma più andava avanti il giorno più accusavo stanchezza, e allora in stanza qualche cosa ha iniziato ad andare fuori posto, la mutanda sporca di Marco da lavare nella doccia, i suoi vestititi buttati un po’ così.., il biberon della merenda in giro.. etc. Fino a quando la sera ci siamo messi tutti sul lettone e io alle 20,30 mi sono letteralmente addormentata! Ma dopo un’oretta ho sentito che il mio bimbo si stava trasferendo nel suo lettino, senza chiedere il latte della sera (che prende tutte le sere con me) e dire che aveva pianto prima di cena perché lo voleva (è una sua coccola e sicurezza credo.. soprattutto in montagna dove tutte le abitudini cambiano e dopo un incidente, ha due anni e mezzo..). Allora io non so dove ho trovato la forza e nonostante mio marito fosse ancora in giro per la stanza, potevo chiedere a lui il favore, mi son tirata su e ho chiesto a Marco: vuoi il latte? E lui in un nano secondo: “Si si mamma!”. Mi ha fatto tanta tenerezza!! Mentre mi accingevo a preparare e a uscire dalla camera mio marito: “da quando abbiamo fatto l’incidente quasta camera sta diventando un disastro”. Allora, io dopo il latte e la nanna di entrambi sono stata alzata a sistemare. Le mamme forse sentono e si fanno meno male perché a loro è meno concesso. Anche stamattina in stanza tutto è tornato perfetto.