Un’ospite sgradita: la gastroenterite

“Papà ma la mamma la lasciamo all’ospedale con Davide?”

“No, tesoro, tra un po’ la veniamo a riprendere”

“Ma noi dai lasciamoli lì, papà”

I bambini stemperano la preoccupazione in modi diversi dai nostri. io noto che quando Apo mi dice “non ti voglio bene”, oppure “voglio solo il papà”, in realtà mi sta dando dei messaggi che molto spesso sono di gelosia nei confronti del fratellino. La gelosia è uscita tardi, dopo quasi due anni, ma ci sta, ognuno hai suoi tempi. Sono stata un po’ latitante negli ultimi giorni perchè ci ha fatto visita il mio incubo di sempre: la gastroenterite. Questa volta è stato colpito ciuffetto biondo. A 19 mesi può non andare molto liscia. E così mi sono ritrovata nello stesso letto e con la stessa flebo (e con le stesse dottoresse) di 4 anni fa. Ha fatto la stessa fine di Apo: rischio disidratazione e totale mancanza di reazione. Ho capito una cosa. Per lo stesso meccanismo chimico con cui si dimentica il dolore del parto, si cancellano anche le preoccupazione per i malanni dei propri figli appena guariscono.

Da quando, infatti, martedì, dopo ben 5 giorni è risorto, mi sono completamente dimenticata la visione di lui catatonico, senza sorrisi o parole. Se gli tiravi su un braccio cadeva a peso morto, non stava seduto da solo, lo sguardo era fisso.

Al quarto giorno siamo finiti di nuovo al pronto soccorso per il controllo del sangue, ma era tutto ok, era solo completamente a terra di forze. Ho girato due ospedali, nel primo (Melegnano) l’attesa era di svariate ore nonostante la segnalazione del mio caso da parte del pediatra della mutua e nonostante fosse lunedì. E io mi chiedo: se un bambino ha bisogno di una flebo, può forse aspettare 8 ore per farla? Nel secondo ospedale (la Clinica De Marchi, in centro a Milano), hanno fatto subito una prima analisi del glucosio utilissima per capire lo stato del bambino (era lì che aveva fatto la flebo due giorni prima). Ma i pronto soccorsi non dovrebbero avere un protocollo comune?Ho dormito a fianco al suo lettino tutte le notti, lucida ma con la preoccupazione che saliva e il fortissimo desiderio di rivederlo sorridere. E l’altra sera, dopo una giornata in cui lui si era finalmente scatenato come ai vecchi tempi, ho aspettato che si addormentasse con la sua manina nella mia. Era tutto passato. Ho sentito un fortissimo senso di sollievo.