Volontariato, una scelta impegnativa

Diverse associazioni di volontariato arricchiscono la nostra comunità e scegliere di far parte di questo mondo è sicuramente un’esperienza molto importante. Essere un volontario richiede serio impegno. Le motivazioni che possono far maturare la decisione di “provarci” sono le più disparate. Fondamentalmente credo che alla base ci sia la necessità di soddisfare un proprio bisogno personale, intimo, legato a diversi aspetti dell’essere “persona” e della vita stessa: la voglia di poter essere utili a qualcuno, l’opportunità di vivere il proprio tempo in modo gratificante, il semplice rispetto per un’inclinazione personale. Ci sono persone che da sempre amano prendersi cura di chi ha bisogno e che vivono il sorriso di qualcuno come il dono più grande nascosto nel contatto con un altro essere umano. Ma addentrarsi in questa realtà vuol dire anche conoscersi di più, nel profondo, scoprire fin dove si può arrivare, quali sono i propri limiti.  Vivere tali esperienze può far luce su ciò che non si è disposti ad accogliere in termini di sofferenza e su ciò che invece si riesce a donare in termini di sollievo. Stringere la mano al dolore non sempre e non per tutti rappresenta un’opportunità di confronto sereno. Ecco perché è fondamentale individuare, tra le diverse opportunità, il ruolo giusto, un ruolo nel quale potersi sentire in piena sintonia con le proprie risorse personali. Il rispetto per la persona deve costituire la base dell’agire. Essere accorti alle esigenze di chi soffre, accogliere l’altro rispettando il suo rifiuto, il suo silenzio ma anche il suo sorriso e le sue richieste di sostegno costituiscono le coordinate adeguate per un buon lavoro. Tutto ciò può trasmettere un bagaglio esperenziale prezioso ed unico, utile ad una conoscenza diversa e nuova del proprio modo di essere e della realtà circostante, di certo illuminante per vivere la propria quotidianità in modo più consapevole. ( Dr.ssa Marcella Ciapetti, Pedagogista clinico)